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Cover Story: CARCASS

Nella palingenesi del metal estremo mai vi fu un periodo tanto prospero ed eccitante come lo furono gli anni ’80. Sull’onda fondamentale dell’anarcho e hardcore punk britannico (leggi Crass per etica e primi Discharge per sound), i quali avevano rivoluzionato il modo di concepire la musica sia nel contenuto che nell’estetica, una prima mutazione della New Wave of Britsh Heavy Metal portava alla nascita del thrash con Metallica, Anthrax e Slayer, mentre Venom e Bathory creavano le prime spore virulente del black metal. Dopo la seconda metà del decennio in questione, sia in Europa che oltreoceano iniziarono a proliferare nuovi ibridi dalla violenza sonora e visiva impensabili: Death, Obituary, Deicide e Morbid Angel in USA, Entombed in Svezia e Napalm Death, Carcass e Bolt Thrower nel centro-nord dell’Inghilterra, stavano per dare vita alla larga fetta del metal estremo che conosciamo oggi. La neonata etichetta indipendente di Nottingham, Earache Records, prese sotto contratto la maggior parte delle band emergenti e giocò un ruolo importantissimo nell’indiscutibile successo del death metal e del grindcore. Il metal underground divenne, a partire da qui, un fenomeno mediatico lucrativo che nemmeno i recenti sconvolgimenti dovuti all’avvento del fenomeno del download pirata ed il terribile periodo di crisi economica globale paiono aver seriamente scalfito.
I Carcass presero realmente forma nell’86, quando al gruppo hardcore-punk del chitarrista Bill Steer e del batterista Ken Owen si unì, dopo alcuni cambi di formazione, Jeff Walker al basso, anch’egli proveniente da una band crust-punk, gli Electro Hippies. Il giovane Bill, fan precoce della NWOBHM, era un noto tape-trader nella zona di Liverpool, tanto che i suoi contatti lo portarono ad unirsi ai Napalm Death per la registrazione del lato B del leggendario album di debutto Scum e dell’EP Mentally Murdered, insieme ad un giovane Lee Dorrian pre-Cathedral. Nel frattempo usciva nel 1988 su Earache il primo album dei Carcass, Reek of Putrefactionsu Rockerilla di Settembre l’articolo completo di Mystery Flame, l’intervista ai Carcass e la recensione di Surgical Steel di Fabiola Santini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Il mondo del metal sta aspettando con trepidazione da ben diciassette anni il seguito del vostro mitico Swansong uscito nel 1996.
Surgical Steel, il sesto album in studio per i Carcass, uscirà il 13 settembre finalmente!
Non sembra siano passati così tanti anni sai? Ufficialmente ci siamo sciolti nel 1995, ma siamo sempre rimasti in contatto tra di noi pur avendo altri progetti, tra gli Angel Witch, i Firebird e i Gentlemans Pistols di Bill (nda, Bill Steer, chitarrista) e il mio lavoro con i Blackstar. Anche il fatto di aver continuato a suonare live, anche se sporadicamente, ci ha mantenuto molto uniti artisticamente, nonostante i problemi che come sai abbiamo dovuto superare a causa di quello che è successo a Ken Owen (nda: batterista della band dal 1985 al 1995).

Ci siamo imposti di non allontanarci troppo dai simboli che ci hanno identificato come band. ‘Surgical Steel’ è un album tradizionalmente Carcass...

 

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