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ANNA HOMLER & SYLVIA HALLETT

The Many Moods Of Bread And Shed
Orchestra Pit

Un album a dir poco fantasioso, multicolore come la sua copertina, questa collaborazione tra due musiciste, l’inglese Sylvia Hallett, nome assai noto nell’ambiente della musica spontanea underground britannica e Anna Homler, americana, anche lei nota nella scena underground di Los Angeles. Questo album vede la luce dopo una lunga gestazione che dal 2002, anno della prima collaborazione/improvvisazione del duo, arriva a oggi.
Elementi dolcissimi, provenienti da memorie lunari trovano riscontro in droni ambientali e ninannanne vocali. Noise, elementi minimalisti, tenui suoni di marimba e rumore, come nella notevole Vishnu’s Pond ,a dare carnale sostanza all’arcaica divinità.
Elementi del lavoro di Philip Glass e di Meredith Monk (Sea Of Vapours, che apre l’album ne rende devoto omaggio con sinuosi intrecci di voci sussurrate e violini), ma anche di Pascal Comelade (la fisarmonica irresistibile in Jolly Chondra) e di certo folk nordico confluiscono con straordinaria unità formale pur nella diversità linguistica in un album che profuma di genio dove elementi folk, elettronica (il brano finale, Les Perdues, poema sinfonico per sintetizzatori analogici, è un omaggio ai primi, immensi Tangerine Dream), classica contemporanea, noise trovano sincretica vita in un universo ricco di profondità emotiva, humour e rara intelligenza musicale. Da non perdere.
Massimo Marchini

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