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All Tomorrow’s Parties

Andy Warhol, la Factory e i Velvet Underground

Il 15 dicembre 2011 alle ore 18.00 verrà inaugurata a Bologna la mostra “All Tomorrow’s Parties Andy Warhol, la Factory e i Velvet Underground”.

Più di 85 scatti a opera di fotografi di fama internazionale come David McCabe, che sono allo stesso tempo amici, artisti e membri della Factory.

Arricchiranno l’esposizione anche video di repertorio, documentari e materiali cartacei originali.

Le opere documentano la vita personale di Andy Warhol, ma anche il suo rapporto di amicizia con i Velvet Underground, un sodalizio intellettuale e creativo breve, ma intenso, che va dal 1965 al 1970 anno in cui Lou Reed lascia il gruppo.

Il percorso espositivo documenta anche il primo incontro di Andy con i Velvet Underground: siamo nel 1965, al “Cafè Bizarre” nel quartiere del Greenwich Village a New York quando il gruppo, dopo l’esibizione, viene licenziato su due piedi perché considerato scandaloso e volgare dagli organizzatori; al contrario, l’ Andy spettatore ne rimane folgorato. Iniziano così gli anni di collaborazione alla Factory, che sarà messa a disposizione da  Warhol come sala di prova.

Warhol li lancerà in performances multimediali d’impatto devastante e farà loro da supervisore estetico. Produrrà il primo LP dei Velvet Underground dal titolo The Velvet Underground and Nico”, (chiamato anche “banana album” per via dell’immagine in copertina disegnata da Andy Warhol) registrato nella seconda metà del ‘66 e pubblicato nel ‘67. Sarà Andy stesso a proporre ai Velvet la cantante tedesca Nico, che apporterà al disco un’anima ancora più metropolitana.

 “All Tomorrow’s parties, scelto per rappresentare la mostra bolognese, era il preferito da Andy Warhol, che lo considerava la riscrittura della favola di Cenerentola, nonché, come avrebbe detto Lou Reed, la perfetta descrizione della gente che frequentava la Factory in quel periodo. 

Gli artisti presenti in mostra: Anton Perich, i suoi lavori, nella maggior parte ritratti, mostrano tutto quel mondo di personaggi che orbitavano attorno a Warhol, alcuni resi celebri solo grazie a lui, come nel caso delle sue Superstar, altri invece artisti già affermati attirati comunque dalla sua magnetica personalità. Anton Perich era anche pittore, video artista e fotografo per la rivista “Interview” di Andy Warhol e fu colui che nel 1977 inventò la macchina per la pittura meccanizzata, il trait d’union tra la Pop Art e l’arte digitale.

Fred McDarrah “documentarista ufficiale” dell’espressionismo astratto e di tutta quell’avanguardia degli anni ’50 e ’60 che prese poi il nome di “New York School”; i suoi lavori sono quelli che ritraggono con più oggettività i giorni, ma soprattutto le notti della Factory di Andy. McDarrah documenterà anche lo spettacolo  “The Exploding Plastic Inevitabile” evento multimediale ante litteram che debuttò nel 1966 al Trip di New York.

David McCabe documenta per un anno, il 1964, la vita privata di Andy Warhol su richiesta dell’artista; Ugo Mulas che frequenta anche lui la Factory e la riporta nei suoi “click” e molti altri tra cui Ron Spencer, Elliot Landy, e Jarry Schatzembergher.

Saranno gli scatti di Lisa Law e Adam Ritchie ad immortalare quella che fu molto di più di una collaborazione tra Andy Warhol e i Velvet Underground. Un altro importante contributo alla mostra è stato dato da materiale di archivio del critico americano Johan Kugelberg, autore del libro The Velvet Underground – music ed arte a New York.

All Tomorrow’s Parties

15 dicembre – 3 febbraio 2012 

ONO Arte Contemporanea, Via Santa Margherita 10, Bologna

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