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RUSSIAN CIRCLES

Londra, Scala 23 Giugno

Capita piuttosto raramente che una band ritorni nella capitale a distanza di poche settimane: non per gli americani di Chicago Russian Circles che, dopo il successo del concerto sold-out alla Islington Assembly Hall dello scorso aprile, ritornano a Londra a grande richiesta. Il ruolo di apripista di questa serata esclusiva alla Scala, una venue particolarmente amata dai londinesi, spetta ai connazionali Wovenhand. Il loro sound è trascinato e accattivante, una combinazione singolare e di prestigio di rock e folk (definito dalla band stessa come low folk) che riflette l’oscurità di un’anima in pena. Gli inserti atmosferici ed epici spezzano la tensione dando una certa forma di groove, grazie ai passaggi di chitarra eseguiti alla perfezione da parte dell’eclettico frontman David Eugene Edwards. Il pubblico è letteralmente affascinato, tracce quali In The Temple e Hiss travolgono con un uragano di note intossicanti che non lasciano via di scampo. Il trio dei Russian Cicles non ha bisogno di presentazioni, incarnano l’élite dello strumentale post-rock/metal unico e raro. Le loro progressioni mozzafiato, orchestrate con una maestria singolare da parte di Dave Turncrantz, Mike Sullivan e Brian Cook, rappresentano la struttura portante del loro sound, ricco di cadenze mid-tempo che fanno apprezzare di più le sezioni ritmiche. Le forme più rallentate di 1777 e Station definiscono due composizioni semplicemente divine. Ancora una volta sono stati bravissimi, il loro set è magico e accattivante, un turbine di emozioni contrastanti che conquistano un pubblico che non smetterà mai di seguirli, anche in capo al mondo.

Fabiola Santini (testo e foto)

 

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