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IL PAESE DELLE SPOSE INFELICI di Pippo Mezzapesa

Non ho avuto il piacere di leggere il libro, ma la grande opportunità di assistere a questo film tratto dall’omonimo romanzo di De Siati: “Il paese delle spose infelici”.

Felice invece è invece il presente del cinema italiano, non solo grazie a questa pellicola e a chi ha avuto il coraggio di investirci, ma ad una nuova generazione che purtroppo rimane ancora troppo ai margini e meriterebbe molta più attenzione (mi riferisco anche a “L’Ultimo Terrestre” di Pacinotti, un piccolo capolavoro per genialità e passione).

Ne “Il paese delle spose infelici” due adolescenti immersi in differenti e lontante realtà sociali e familiari sono tuttavia desiderosi di incontrarsi, di condividere e di scoprire il mondo che li circonda.

Zazà è fratello di uno spacciatore da quattro soldi, respira microcriminalità ma è bello e leale, un po’ maledetto e capobranco, Francesco Veleno, di buona famiglia, un po’ timido ma desideroso di solcare la strada per crescere, ”vuole sporcarsi, ferirsi, masticare la vita” come afferma IL giovane regista Pippo Mezzapesa.

La loro ricerca si instrada anche nella direzione del sesso e del desiderio, impersonificato da una ragazza tenebrosa dai trascorsi difficili, che attrae non poco Zazà e Veleno.

Siamo negli anni 80 scanditi dai notiziari locali e dai primi successi di “Non è la Rai”, lo scenario è la mediterranea, luminosa e profonda Puglia contrassegnata dalle gravine, (ove secondo le leggende vanno a porre fine alle loro vite le spose infelici) con tanto di politico locale in ascesa.

Significativi i momenti dentro alla “Cosmica”, la locale squadra di calcio locale dei ragazzini, in cui i protagonisti consumano le loro energie e manifestano i loro umori, allenati da un mister che forse tanti di noi hanno avuto nelle esperienze calcistiche giovanili.

Momenti azzeccati nella colonna sonora con Claps Your Hands Say yeah, Calexico e Balanescu Quartet.

Chi andrà a vedere questa pellicola non rimarrà affatto deluso, riuscirà a sorridere e pensare, ma soprattutto sosterrà un po’ anche il giovane cinema Italiano, che ne ha tanto bisogno. 

Fabio Vergani

 

 

 

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